Una recente analisi di Goldman Sachs ha individuato una crescente tendenza, da parte dei gestori di fondi di investimento, ad includere nei portafogli ESG azioni di aziende operanti nel settore minerario e dei combustibili fossili.
Questo fenomeno è parte dell’evoluzione, sociale e normativa, del concetto di ESG. Questi investimenti sono tollerati in quanto parte della transizione: se ne riconosce l’utilità per lo sviluppo di nuove tecnologie rinnovabili o più sostenibili.
Da un lato, quindi, si apre a quelle aziende che ad oggi non sono green, ma dovranno diventarlo, dall’altro si supportano le industrie importanti per la fase di transizione ecologica, come ad esempio l’estrazione di uranio per la produzione di energia nucleare in ottica di decarbonizzazione.